Il paesello sopra la collina, così appare Novazzano salendo da Chiasso, con a destra l’enorme volume della Fercasa ai piedi della Torraccia, e a sinistra i terrazzamenti dei vigneti e il campanile romanico lassù in alto con le ruote delle campane. Un paesaggio inconfondibile che sta nel cuore di ogni abitante di Novazzano, un paese che, a differenza di altri, ha ancora mantenuto molte testimonianze della civiltà contadina del nostro distretto. Basta sfogliare il bel Calendario 2020 del Comune e di mese in mese nelle foto appaiono uno dopo l’altro gli insediamenti di grande pregio architettonico che costituiscono il nostro vasto paese: Brusata, Boscherina, Casate, Castel di Sotto, dove sono cresciuto e dove vivo, e il nucleo del villaggio con i suoi monumenti e gli edifici prodotti dalla civiltà rurale, alcuni ristrutturati recentemente, altri ancora in piedi nonostante l’incuria del tempo.
Ma che valore hanno per noi oggi queste testimonianze del passato? Anzi, hanno ancora un qualche valore per la comunità? Ho cercato di rispondere a queste domande e, come consigliere comunale, ad agire di conseguenza con gli strumenti che avevo a disposizione.
Sarà capitato a tutti di notare, dalle vetrate del nuovo municipio o da via Franscini, il fienile all’interno della cosiddetta ‘Curt dai Belvedè’, di proprietà del Comune. Una struttura imponente per le sue dimensioni e dalle particolarità che saltano all’occhio: i muri in pietra bianchi e rossi e le pareti traforate a reticolo crociato, le colonne bianche in pietra di Saltrio. Quell’edificio appartiene alla storia della nostra comunità, fa parte del nostro patrimonio: ci dice quello che siamo stati e da dove veniamo. Quel fienile, anche se non è una costruzione di particolare pregio artistico, ha un valore immateriale per ciò che rappresenta nel contesto in cui è inserito: non è il relitto di una civiltà che non esiste più, ma un patrimonio lasciato dalla civiltà rurale che ci ha preceduto. Non può più servire per ciò che è stato costruito, ma può essere inserito nelle attività e nella vita quotidiana del nostro paese. Può e deve vivere una nuova vita.
È per questo che nella scorsa legislatura mi sono fatto promotore di una mozione per la “Tutela, ristrutturazione e valorizzazione della Stalla con fienile inserita nella “Curt da’ Belvedè”. La Commissione delle Opere pubbliche e il Consiglio Comunale hanno appoggiato la mozione e il Municipio ha nominato una commissione ad hoc affinché si esprimesse sulla fattibilità della mozione. Ho fatto parte di questa commissione, formata da persone con competenze specifiche, esperienze internazionali e spiccate sensibilità culturali, ma anche attente alle esigenze e alle caratteristiche di un comune dinamico e moderno come il nostro. È stata un’esperienza lunga (i lavori sono durati due anni) ma entusiasmante, che ha portato alla proposta di un restauro conservativo e alla formulazione di idee concrete d’utilizzo che saranno valutate dal Municipio nella prossima legislatura. Sono felice di aver fatto qualcosa di concreto per la valorizzazione del nostro nucleo. Resta però fondamentale che questo progetto e molti altri potranno vivere unicamente con l’azione, la promozione delle autorità comunali, e dei cittadini, gli unici che possono realmente valorizzare quel fienile e i “luoghi del cuore” del loro paesello sulla collina.
Joel Vaucher-de-la-Croix (consigliere comunale PPD uscente)